venerdì 22 ottobre 2010

Montauro – al via il film-documentario sulla “Grancia di S.Anna”


A Montauro centro storico,avviato il set cinematografico,per girare il film-documentario sulla Grancia"rudere di grande importanza artistico religioso,e allo scopo presenti il sindaco di Montauro Pantaleone Procopio,il consigliere provinciale e comunale Leo Pisano e il regista Ilario Principe di Firenze,oltre che tutto lo staff formato da aiuti registi,fonici e attori,necessari per girare le scene della fictions,e riprese dall'alto anche grazie all'ausilio di un elicottero,il film una volta ultimato servirà a fare conoscere a molti il volto di una Calabria millenaria troppo spesso dimenticata come la culla della cultura Magna Graecia,questo grazie ad un meritorio progetto voluto fortemente dalla'amministrazione comunale di Montauro per il restauro conservativo del grande monumento.Si ricorderà inoltre la storia del beato Lanuino della Grangia di Montauro,soffermandosi su di essa. Innanzitutto chiarire il concetto di Grangia, etimologicamente deriverebbe dal francese arcaico "granche", che a sua volta verrebbe dal latino volgare "granica", ed indicherebbe il luogo dove si conserva il grano (granarium). Premesso ciò, va detto che a seguito delle donazioni del Conte Ruggero ai certosini di un territorio comprendente i casali di Aurunco, Montauro, Oliviano e Gasperina, i monaci sotto la guida di Lanuino decidono di articolare l'organizzazione agricola del territorio attraverso la costruzione della loro prima Grangia. Concepita nel 1114, e dedicata a San Giacomo, essa viene attrezzata con gli strumenti idonei alla raccolta e lavorazione dei prodotti agricoli, come mulini, frantoi, magazzini ecc. Tale costruzione assume quindi la connotazione di fattoria, ma con dormitorio, refettorio e cappella per le funzioni religiose, poiché essa ebbe anche lo scopo di ospitare quei monaci anziani, i conversi inabili non in grado di reggere il severo rigore climatico e monastico della certosa, ed i novizi che potevano così gradatamente approcciarsi alla dura vita eremitica. La gestione di tale struttura, era affidata ad un Procuratore, che era a sua volta diretto dal Priore della certosa di S. Stefano. Questa sorta di certosa "satellite"sorse su di una collina a 350 m.s.l.m, e fu costruita come una fortificazione, a pianta rettangolare con quattro torri d'avvistamento poste ai rispettivi angoli, utili per scorgere le eventuali temute aggressioni da parte dei saraceni. Nel corso degli anni la gestione agricola, grazie ad ulteriori donazioni, si estese su altri territori limitrofi, nel 1146 ad esempio fu annesso il possedimento di Gasperina. Accadrà quindi che per poter meglio controllare i propri enormi possedimenti terrieri, i monaci faranno sorgere decine di nuove grange ( Gagliato, Rocca di Neto, Giampilieri).E' utile ricordare che i terreni appartenenti alla Grangia di Montauro erano contrassegnati in alcuni punti con una croce ed una S impressi su rocce o sulle cortecce degli alberi, per delimitarne i confini.

Articolo e foto di Gianni Romano

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