venerdì 10 settembre 2010

Soverato – celebrati i dieci anni della sciagura del camping “Le Giare”


Una celebrazione commossa e partecipata per una triste anniversario,il decimo anno della tragica alluvione del camping "Le Giare" che causò la morte di tredici vittime,tra cui una,quella di Vinicio Caliò che non venne mai ritrovata.Presenti sul luogo del disastro,il parroco di Stalettì don Roberto Corapi,il parroco don Eugenio Celia,il parroco salesiano della diocesi di Locri don Eugenio Fizzotti che hanno concelebrato una messa molto partecipata,è stata posata una targa di marmo con inciso i nomi delle vittime,presenti il sindaco di Soverato Raffaele Mancini unitamente a numerosi amministratori comunali,il sindaco di Catanzaro Rosario Olivo,il colonnello Andrea Galiano in rappresentanza del comando militare esercito Calabria,il comandante della guardia costiera di Soverato Fabio Serafino,il comandante della compagnia carabinieri di Soverato capitano Emanuele Leuzzi,il luogo tenente Giuseppe Di Cello,la misericordia di Soverato,il corpo della polizia municipale di Soverato con il capitano Nicola Muraca e gli ufficiali Salvatore Saia e Raffaele La Rosa,la polizia provinciale con il tenente Pietro Crocco e in rappresentanza della provincia ,il consigliere provinciale Marziale Battaglia,il maggiore Gregorio Cellini della polizia municipale di Catanzaro,la guardia di finanza con il maresciallo Domenico Cuccia e Maurizio Scalzo,il comandante della polizia stradale Giuseppe Procopio,gli agenti dell'associazione polizia ecozoofila con il comandante Antonio Formisano.  
I volontari dell'Unitalsi con il presidente Vega Varano,e tanti parenti della tredici vittime tra cui la mamma di Vinicio Caliò,tra le lacrime per un dolore che resta ancora senza un perché dopo tanti anni,morire per una disgrazia che la mano dell'uomo che causato,e su questo tema duro,è stato il sentito discorso del sindaco di Soverato Raffaele Mancini"mai la mano dell'uomo modifichi quello che la natura ci ha donato,una terra difficile,queste le parole di Mancini con un dissesto idrogeologico continuo e presente in molti luoghi del comprensorio,tanto si è fatto,concludeva Mancini ma tanto resta ancora da fare per la messa in sicurezza dei luoghi."Dello stesso tenore se non ancora più accalorato,l'intervento del sindaco di Catanzaro Rosario Olivo"come può un amministratore dare risposte certe alla popolazione,queste le parole di Olivo,un territorio spesso saccheggiato,la messa in sicurezza in tempi certi,la morte di questi nostri figli,continuava olivo ha segnato per sempre Catanzaro con una ferita aperta,specialmente perché si trattava di persone disabili accompagnate da volontari dell'Unitalsi,questa nostra cerimonia odierna,concludeva Olivo con la posa della lapide in marmo serva come monito per tutti,per non dovere ancora una volta piangere i nostri figli."

Articolo e foto di Gianni Romano

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