mercoledì 8 settembre 2010

Torre di Ruggiero – Festa della Madonna delle Grazie.


Una giornata di sole ha accolto le migliaia di presenze per la tradizionale festa in onore della Madonna della Grazie a Torre di Ruggiero,splendido ed intatto borgo immerso nel verde delle preserre,alla presenza dell'arcivescovo metropolita di Catanzaro - Squillace Mons. Antonio Ciliberti si è tenuta la Santa messa concelebrata unitamente al rettore del santuario mariano don Maurizio Aloise e a molti parroci della diocesi,mentre erano migliaia i fedeli che come tradizione vuole giungevano a piedi dai comuni contermini in segno di grande devozione alla Madonna,presenti inoltre l'on. Doris Lo Moro,il consigliere regionale Antonio Scalzo,in rappresentanza della provincia di Catanzaro l'assessore Salvatore Garito,il sindaco di Torre di Ruggiero Giuseppe Pitaro con l'amministrazione comunale,i sindaci del comprensorio con i gonfaloni comunali,il comandante della compagnia carabinieri di Soverato capitano Emanuele Leuzzi,la Misericordia di Soverato con la governatrice Antonella Cutruzzulà e il medico responsabile sanitario Michele Malta,gruppi di volontariato e di preghiera,la santa messa è stata allietata dai canti del gruppo polifonico parrocchiale diretto dal maestro Nicola Platì.La festa che annualmente si svolge a settembre in onore di Santa Maria delle Grazie si può dire che è certamente l'evento di spicco della comunità Torrese. Infatti di anno in anno il numero dei fedeli-pellegrini e turisti che si recano a fare visita al Santuario diocesano, uno dei più conosciuti a livello Regionale e non solo, aumenta sempre più. Non si ha un numero preciso di presenze durante i giorni della festa, ma, ormai si toccano cifre attorno ai 70.000 mila visitatori,la Festa della Madonna delle Grazie si svolge nell'arco di una settimana con una grande fiera mercatale e con la consueta apertura di stand gastronomici. Su di una verdeggiante collinetta sorge il Santuario della Madonna delle Grazie; si dice che in origine si trattasse di una "dacia" basiliana risalente al secolo IX o X, come lascia immaginare l'esistenza del monastero di San Basilio. A questo Santuario si rivolsero i torresi nei momenti di sventura e di sconforto.
Quasi a risvegliare la tradizionale devozione a Maria, il 17 aprile 1677, due giovinette del luogo, Isabella Cristello e Antonia De Luca, si recarono con santo fervore e tanto raccoglimento al Santuario e qui mentre pregavano Isabella guarì dal grave male che da tempo l'affliggeva e, contemporaneamente assisteva ad una visione soavissima simile a quella che due secoli dopo ebbe Santa Bernadette Sourbirous presso la grotta di Lourdes. Ad Isabella la Madonna chiese che in quel luogo venisse riverita e venerata da popoli vicini e lontani e che avrebbe distribuito molte grazie ai suoi fedeli. Il giorno successivo vi comparve in processione molta gente, ma tanta di più, ne giunse nei giorni successivi, mano a mano che si divulgava la notizia dei fatti straordinari. Successivamente, sia pure a poco a poco l'interesse si ridusse fino al 5 febbraio 1783 quando il terremoto sconvolse la Calabria e la chiesetta andò distrutta, ma il fervore dei fedeli che continuavano a giungere anche dai paesi vicini, volle che si costruisse la chiesa, nonostante che la statua fosse sparita sotto le macerie e mai più ritrovata. Dovettero però trascorrere 74 anni prima che la Madonna apparisse in sogno a una contadina del luogo, Pascale Luna, su uno splendido trono che la invitò a recarsi all'Arciprete don Marcello Galati per interessarlo alla ricostruzione della chiesa. Il sogno ridestò l'interesse dei Torresi, ma la mancanza di mezzi necessari per la ricostruzione, fecero lentamente dimenticare la promessa. Ancora una volta la Madonna rinverdì la memoria dei propri fedeli con un fatto prodigioso. Il pomeriggio del 10 aprile 1858, sabato precedente la prima domenica dopo la Pasqua, il contadino Francesco Arone, lavorando la terra presso i ruderi della chiesa, vide zampillare una polla d'acqua,da lì cominciò il lavori per il santuario mariano,come si presenta oggi ai tanti devoti.


Articolo e foto di Gianni Romano.

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