Al via la fase progettuale per l'intervento di restauro-conservativo alla antica chiesa matrice di San Pantaleone situata a Montauro centro storico,il progetto a cura dell'architetto Alessandra Pasqua,prevede una serie di interventi mirati,quali quello interno tenendo conto dell'antichità dei luoghi difatti la chiesa risale come riporta la data impressa sul grande portale granitico all'ingresso del 1519,la grossa torre attuale sede campanaria e le numerose feritoie anch'esse in granito danno all'intero corpo di fabbrica un aspetto di castello fortificato,e di sicuro nei tempi passati ha svolto anche questa funzione a difesa del paese collinare. Di grande interesse storico sono le due monofore unica testimonianza medioevale,sul lato ovest è collocata la facciata con un bel portone in bugnato,con un arco chiuso a chiave datato 1519,al portale si accede grazie ad una scalinata anch'essa in pietra granitica,la facciata è inquadrata da doppie lesene e sormontata da un timpano e recante una iscrizione - terribilis est us iste /hic domus dei est 1828-mentre al centro della grande facciata prospiciente la piazza è allocato un ovale contenente l'immagine a mosaico policromo del santo patrono,fatto realizzare per la devozione al santo. Previsti grossi interventi all'interno,questo grazie al piano regionale per l'edilizia di culto con delibera della G .R. n.1094,all'interno presenti tre grandi navate e un ordine di colonne in granito,che sorregono archi a tutto sesto,la chiesa il cui impianto risale al XVI secolo è stata inserita in un edificio difensivo,con particolari dipinti e un pavimento con piastrelle di cotto fatto a mano,il tutto sarà concordato con la soprintendenza dei beni culturali,di particolare pregio artistico la presenza di due affreschi paesistici commemoranti l'arrivo delle due reliquie di San Pantaleone a Montauro,recanti la frase-ne timeas Montaure,protector tuus sum- a testimonianza dell'arrivo delle reliquie nel paese,un frammento di osso della nuca,e del sangue del santo. L'altare maggiore della chiesa è decorato da marmi policromi intarsiati e da sculture bronzee del redentoli e degli apostoli,e da sculture marmoree dei santi Pietro e Paolo,datato 600 e 700,dietro all'imponente altare maggiore è collocato un coro ligneo intagliato del XVII secolo,sopra di esso la scritta-dominicus Costantinus pingebat 1523-continua la grande presenza di opere di pregio il ciclo di dipinti murali rinvenuto nella chiesa,si articolano su tre pareti al quadrato del presbiterio,dietro la mena eucaristica,nella parte a sinistra presenti dipinti raffiguranti San Ambrogio e San Girolamo,mentre sulla parte di destra troneggiano i dipinti di San Bonaventura e di San Gennaro,in basso una adorazione ai Re Magi. Previsti anche in questo caso una attenta e seria valutazione dello stato dei dipinti,con indagini –archeologica –critica -indagini tecnologiche e il riconoscimento delle tecniche esecutive dei manufatti,i metodi di approccio per la formulazione di dati ricognitivi sui materiali,le tecniche e l'incidenza dei restauri precedenti.
Articolo a cura di Gianni Romano
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