mercoledì 10 febbraio 2010

Gasperina- muore per emorragia celebrale a 46 anni,la famiglia autorizza l’espianto di organi.

Da Roma l'equipe per l'espianto.

Muore a soli 46 anni, Giulio Serratore, operaio residente in località Pilinga, zona marina del comune di Gasperina. La famiglia in un grande momento di dolore come la morte di un proprio caro a soli 46 anni con un gesto di grande altruismo per il prossimo, la moglie Immacolata e il figlio Cristian, autorizzano l'espianto degli organi accogliendo le richieste del personale sanitario dell'ospedale Pugliese di Catanzaro. Nosocomio dove Giulio Serratore era ricoverato nel reparto di rianimazione intensiva proveniente dal pronto soccorso dell'ospedale di Soverato, dove era giunto in condizioni cliniche preoccupanti e da qui il necessario trasferimento al più attrezzato ospedale del capoluogo. Ma nonostante tutte le cure necessarie,Giulio Serratore moriva a causa della emorragia celebrale ed il conseguente arresto cardiaco,da qui la richiesta della donazione degli organi,e il gesto di amore della famiglia,immediata la tempistica in questi casi,arrivava da Roma l'equipe di espianti del policlinico Umberto 1, che unitamente al personale presente eseguiva l'espianto di organi che daranno la vita a persone in attesa,grande la solidarietà espressa alla famiglia da parte del personale dell'ospedale Pugliese di Catanzaro,una famiglia di chiesa praticante e credente, la moglie Immacolata fa parte del gruppo parrocchiale della chiesa di San Bruno Lanuino a Pilinga,di don Francesco Rattàla cerimonia funebre si terrà alla chiesa matrice di Centrache,paese natio di Giulio,la donazione quando sia stata accertata e documentata la morte encefalica o morte cerebrale, stato definitivo e irreversibile. L'accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista - rianimatore, neurofisiopatologo) diversi da chi ha constatato per primo la morte e indipendenti dall'équipe che effettuerà il prelievo e trapianto. Questi medici accertano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione non inferiore a 6 ore. Si può essere solidale con il prossimo in molti modi: con l'aiuto ai deboli, il soccorso ai bisognosi, il conforto per chi soffre… Ma la donazione degli organi rappresenta un gesto ancora più umano e generoso! Rendersi utile è una delle cose che da più soddisfazione nella vita. Donare i propri organi è certamente il modo migliore di dare un senso alla vita: donando ad altri una nuova speranza di vita! Sono passati molti anni da quando si sono sperimentati i primi trapianti. Oggi trasferire gli organi da un corpo che muore ad uno che può continuare a vivere non è più un miracolo ma una straordinaria opportunità che la scienza offre all'uomo che muore: quella di accendere una speranza in un'altra famiglia, di alleviare il dolore di altre persone, di placare mille altre sofferenze! Fino a pochi anni fa era comune la diffidenza all'idea di essere sotterrati senza alcuni dei propri organi. Spesso si trattava, più che di egoismo, di pura ingenuità, di ignoranza (nel senso più nobile del termine), dell'incapacità di leggere i progressi della scienza. La superficialità, poi, con cui si affrontava il più delle volte l'argomento, anche da parte del mondo dell'informazione, non aiutava certo ad informare e rassicurare l'opinione pubblica.

Articolo di Gianni Romano

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