giovedì 11 novembre 2010

Montauro. la festa di San Martino. Fiera artigianato,musica e tradizioni.


 Appuntamento classico,quello della festa di San Martino,dove si uniscono tradizioni antiche con ricorrenze moderne,l'apertura delle botti di vino locale con feste di paese con musica e tanta allegria,e anche a Montauro centro storico si è festeggiato questa antica ricorrenza,organizzata dall'associazione della Pro Loco di Montauro,con il patrocinio della provincia di Catanzaro e del comune di Montauro,e di tutte le associazioni presenti nel ridente centro collinare,ognuno impegnato nel corso della serata,con un unico intento,divertirsi. Il programma prevedeva il suo svolgimento,nelle antiche vie del centro storico,dove la luce di antichi lampioni in stile hanno reso l'atmosfera unica,una piazza Zanardelli piena di persone giunte anche dai paesi contermini tra cui il parroco del sorriso,don Roberto Corapi parroco di Stalettì, per la serata che ha avuto inizio a partire dalle ore 19,con la sfilata in costume dei ragazzi della scuola di teatro di Emilio Salvatore Corea e l'apertura della fiera gastronomica,con la degustazione di vino locale,con i piatti della tradizione,via allora a una stupenda pasta e faioli con il finocchietto selvatico,panini con salcicce alla griglia, molineda,zippuli filati,castagni ara badalora,morzedu,tarallucci e tanto altro ancora tutte le cantine nei pressi della piazza piene di gente alle prese con la preparazione di piatti tipici e un ricco corollario di eventi per le tante persone giunte nel centro storico di Montauro. Si è aperto con la fiera dell'artigianato,con l'esposizione di liuteria artigianale con strumenti musicali tradizionali,l'arte del presepe,lavorazioni artistiche in marmo e in legno,decorazioni sul vetro,la parte musicale è stata curata con il concerto del famoso gruppo etnico.folk dei "Parafonè" con il ritorno dei suoni,presenti alla riuscita festa il sindaco Pantaleone Procopio unitamente a molti amministratori comunali e al presidente della pro loco Leo Clericò. Una festa quella di San Martino,che è foriero di divertimento e che ripercorre la tradizione e gli usi negli antichi centri,proprio come a Montauro centro storico,la tradizione vuole che quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l'episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall'iconografia e dalla aneddotica. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito". Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia, ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi. Il termine latino per "mantello corto", cappella, venne esteso alle persone incaricate di conservare il mantello di san Martino, i cappellani, e da questi venne applicato all'oratorio reale, che non era una chiesa, chiamato cappella.

Articolo e film di Gianni Romano


      

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