Ancora una volta la Calabria al centro dell'attenzione sul tema quanto mai attuale come la lotta alla illegalità presente,dopo i noti fatti di Rosarno,con un paese in rivolta e il consiglio dei ministri con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi a Reggio Calabria,ora è la volta di Squillace sede del congresso nazionale del COISP,sindacato di polizia alla presenza di illustri e qualificati interventi da parte di chi come le forze dell'ordine sono sempre impegnate in prima lotta con la loro presenza sul territorio. Subito i saluti del sindaco di Squillace,Guido Rodhio e quelli di Rosario Olivo sindaco della città capoluogo che ha evidenziato l'insufficienza di mezzi e di uomini per contrastare una piaga endemica come quella criminale presente sul territorio,prendeva la parola il nuovo prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rosa -una delle mie prime cerimonie dopo il mio insediamento a Catanzaro,un incontro quanto mai importante per il ruolo che svolgono gli operatori di polizia-seguiva l'intervento il questore Arturo De Felice - ancora una volta dimostrata la efficienza e l'entusiasmo da parte di tutti gli appartenenti al corpo,è interesse comune la crescita per migliorare,auspicando che le nostre non facili problematiche siano risolte con una soluzione unitaria dalla polizia di stato,per Wanda Ferro presidente della provincia di Catanzaro- un importante momento di confronto,e in modo particolare per la scelta calabrese dell'evento,dove i segnali sono forti la nostra provincia è assolutamente vicina in modo sinergico con la polizia,una attenzione alta -continuava Ferro -come amministratori siamo al centro per fronteggiare in modo comunitario e condiviso un percorso comune fatto di legalità-. Interveniva il segretario generale COISP- Franco Maccari - massima apertura verso la classe politica,ma dobbiamo parlare dei nostri problemi e cercare di risolverli, abbiamo rifiutato un contratto già scaduto,siamo un sindacato e dobbiamo necessariamente portare avanti e risolvere i nostri problemi un tema quanto mai concreto,il nostro lavoro è legato in modo innegabile ai rischi,passione ed impegno,ma con il massimo rispetto per i lavoratori della polizia dello stato. L'intervento del prefetto Giovanni Cecere Palazzo -tutti insieme,dipartimento e stato,fare insieme con metodo ed essere aperti alle aspettative di tutti,era la volta del parlamentare Maria Grazia Laganà Fortugno-i fatti che stanno attraversando la nostra regione pone quanto mai all'attenzione la volontà di fare di più e meglio ognuno il proprio dovere,riconoscendo il merito dei lavoratori di polizia un riconoscimento formale e non come dovrebbe essere sostanziale,non è che una manciata di pochi euro possano fare crescere un poliziotto,bisogna –continuava Laganà -non si può rinnovare senza riordinare,adeguare e potenziare strutture ed apparati,bisogna dare concludeva Laganà segnali di reale sicurezza ed indipendenza al sindacato di polizia solo così si potranno avere innegabili vantaggi .Particolarmente duro e sentito l'intervento dell'imprenditore Pippo Callipo- per lavorare e fare il poliziotto in una terra bella e difficile come la nostra ci vorrebbe un indennità speciale,e noi imprenditori siamo il prima linea come voi-. Prendeva la parola il sottosegretario di stato all'interno on. Alfredo Mantovano-Credo che le questioni che interessino la polizia di stato vadano certamente inquadrati nella lotta alla malavita,simile ad una grande condominio con molti piani ed altrettanti interrati e su questi noi dobbiamo fare la nostra lotta ,a chi gestisce,continuava Mantovano una economia basata sull'illegalità,il governo ha cambiato con un disegno di legge il sequestro dei beni mafiosi,rendendoli subito fruibili da parte dello stato,quando si confisca la villa del mafioso situata al centro del paese,si colpisce soprattutto un simbolo di illegalità provocando così un indebolimento del potere delle cosche-questo si aggiunge ai beni sequestrati che ammontano a 7 miliardi di euro creando un fondo da utilizzare per la legalità,evitando sprechi di risorse e la immediata fruizione dei beni tangibili,è vero-continuava Mantovano- c'è un ritardo sul riordino a fronte della prospettiva di chiudere subito la partita con pochi euro di aumento si è preferito aspettare,lo sforzo è quello della verifica tenendo conto che sono due i dicasteri impegnati in questa fase nel comparto sicurezza-difesa,ma noi non siamo concludeva Mantovano -parti contrapposte ma andiamo tutti uniti in una direzione consapevole per i buoni risultati ottenuti e condivisi.
Articolo e foto di Gianni Romano
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