martedì 2 marzo 2010

Soverato – Replica del giornalista alla nota inviata al “Quotidiano” dall’ufficio tecnico dell’ASP.

In risposta alla nota inviata al nostro giornale,riportanti eventuali inesattezze il sottoscritto relatore dell'articolo-Sala Mortuaria Indecorosa -ritiene di avere semplicemente svolto il suo compito di giornalista attento e puntuale a raccogliere e raccontare ai lettori i disagi,tra l'altro perfettamente a conoscenza della reale problematica dell'utenza ospedaliera di un problema non più procrastinabile come quello della messa in condizioni di fruibilità decorosa che merita la sala mortuaria dell'ospedale cittadino,il sottoscritto non cerca quando scatta foto a corredo di articoli,di particolari maliziosi o tendenziosi,ma servono solo a focalizzare un problema datato come quello della ubicazione assolutamente inidonea e promiscua di un luogo che dovrebbe -il condizionale è di obbligo-essere un punto di partenza e non uno di arrivo. Luoghi di transito,mentre ci sono stanze vuote alle spalle della piccola ed angusta sala che potrebbero essere messe in condizioni di essere fruite dall'utenza,che deve necessariamente stazionare in un luogo,dove si mischiano,dolore per la perdita di un proprio caro,con il passaggio di chi deve necessariamente lavorare,ma il rispetto dei luoghi verrebbe prima di tutto,evitando al già difficile momento di chi soffre per la grave perdita di un congiunto,anche quello del chiacchiericcio fastidioso da corridoio,il sottoscritto occupandosi prevalentemente di cronaca frequenta giornalmente il reparto di pronto soccorso e quello della sala mortuaria,l'articolo è frutto di una presa di coscienza,sicura e senza presa di smentita alcuna,di amore e di rispetto per le persone,senza creare inutili polemiche,ma sollevando problemi che spesso anche grazie ai nostri articoli riusciamo a risolvere.


Articolo di Gianni Romano

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